Si comincia così, spinti dalla curiosità di provare un mezzo non convenzionale per gli spostamenti quotidiani, e si finisce a considerarla un mezzo irrinunciabile per i suoi molteplici vantaggi. Questa è l’esperienza che 5 liceali chieresi e la loro professoressa ci insegnano: la bicicletta è il mezzo più adatto su distanze brevi/medie e, nell’età dell’adolescenza, favorisce l’indipendenza, la consapevolezza e la maturità, il rispetto per l’ambiente e per gli altri, la cura del proprio corpo, il piacere di vivere la vita all’aria aperta e il bello di stare con gli altri. In una società che non si accorge di questi cambiamenti e continua a considerare l’automobile l’unica soluzione possibile, questi ragazzi ci aiutano a cambiare prospettiva e a riflettere sulle nostre certezze. Loro rappresentano la punta di diamante ma per buona parte dell’anno sono tanti a imitarli e ci auguriamo che molti altri si aggiungeranno nei prossimi anni, favoriti dalla moderazione del traffico e dalla crescente rete di ciclabili che anche a Chieri si sta sviluppando. La professoressa Maura Tosco sa bene l’importanza di infondere nei ragazzi una cultura della mobilità più aperta e in linea con realtà più evolute del nord Europa: per questo da anni spinge con i mezzi che ha a disposizione per favorire la mobilità ciclabile degli studenti. Lo fa mettendo a disposizione antifurti per biciclette, la marchiatura delle bici in caso di furti, spuntini di frutta e altri premi. E così la comunità di ciclisti del Liceo Monti si allarga pian piano fino a raggiungere numeri importanti: circa 70 studenti nei periodi caldi del calendario scolastico. FIAB Chieri – Muoviti Chieri! quest’anno ha voluto premiare questi ragazzi e la loro insegnante per la costanza mostrata e nella speranza che questo riconoscimento non sia l’unico, ma la società intera si adoperi per favorire maggiormente il loro desiderio di muoversi in modo sostenibile, investendo risorse per la mobilità ciclabile e cambiando mentalità sullo spazio da dedicare all’automobile e alle altre forme di mobilità. E allora anche grazie di cuore a Matilde, Chiara, Eleonora, Michela e Emanuele!