È quasi ultimato lo sgombero delle macerie dell’ex scuola media Angelo Mosso di via Tana, per far posto alla nuova area verde PATCH, PArco Tessile Chierese.
Fiab Chieri aveva partecipato alla stesura del bando di candidatura per ottenere il finanziamento della Compagnia di San Paolo. Il sostegno delle associazioni del territorio era importante per dare valore alla candidatura.
Ora però vediamo che, senza che nessuno dal Comune ci avesse informato, alcune cose nel progetto non ci sono.
Avevamo chiesto che ci fosse continuità materiale di percorso tra il Parco Tepice del Pellegrino e il Parco PATCH. Perciò avevamo chiesto che dal portico di fronte ci fosse un attraversamento pedonale e ciclabile ampio e rialzato, in modo che la continuità fra le due aree verdi fosse prevalente rispetto al flusso dei veicoli su via Tana. Ottenendo così anche un rallentamento dei veicoli.
Nel progetto questa continuità non c’è più. Chi esce dal portico trova delle normali strisce pedonali, entra nel PATCH su uno striminzito vialetto (1,50 m di larghezza, due persone che si incrociano fanno fatica a passare, figuriamoci una bici), gira a destra e raggiunge il vialetto diagonale (3 metri di larghezza) che conduce al giardino Caselli.
Anche la possibilità di usare quegli spazi come collegamenti ciclabili fra le zone cittadine confinanti è solo teorico. Di fatto, percorsi con quella larghezze, con quegli andamenti e con quel tipo di fondo, non sono adatti alle biciclette.
Sui disegni si legge che la distanza del vialetto parallelo a via Tana è calcolata per il futuro allargamento della strada. Noi speriamo che l’allargamento si riferisca alla realizzazione di un nuovo marciapiede lato area verde, dove oggi non c’è, e non a un allargamento della carreggiata, di cui non si sente proprio il bisogno, per la nota equazione: strada più larga = più traffico, velocità più alta, sosta irregolare garantita.
Inoltre, nella preparazione della candidatura era stato detto che nella fascia verso il parcheggio dell’area Caselli sarebbe stata realizzata una piccola struttura per le associazioni, da utilizzare per varie attività rivolte ai frequentatori dell’area verde. Ad esempio per la ciclofficina Fiab. Oggi sui disegni, di quella struttura non c’è traccia.