È stata da poco ultimata una nuova ciclopedonale di 350 metri, che collega l’estremità sud del Giardino Falcone e Borsellino, in via Lombroso, all’ area verde compresa tra via Monti e il Rio Tepice. Il tratto lungo via Lombroso occupa il marciapiede ovest, che è stato allargato. In alcuni tratti però la larghezza non supera i 2,50 m, troppo poco per una ciclopedonale.
Raggiunta via Monti, il percorso prosegue su un nuovo marciapiede in asfalto ricavato nell’area di sosta davanti alle case ATC. Poi piega a ovest e prosegue sull’area verde tra il rio Tepice e le case ATC. Qui il fondo è in ghiaino, molto scomodo per le biciclette, perché non “tiene”. Anche l’andamento molto sinuoso non lo rende adatto alle biciclette. Sulla sponda del Tepice, il fondo è in ghiaia più grossa, per nulla adatto alle bici. Insomma, è un bel percorso pedonale ma non può essere spacciato per pista anche ciclabile.
Non si comprende il senso di questo intervento, dato che siamo in Zona 30 e sia il Biciplan, che il progetto Percorsi Ciclabili Sicuri, che il PGTU in via di elaborazione dicono che in Zona 30 non conviene realizzare percorsi ciclabili in sede propria, ma si deve fare moderazione della velocità dei veicoli a motore. Lo stanziamento di 110.000 euro poteva essere meglio utilizzato per altri interventi prioritari e di completamento della rete ciclabile?