Periodicamente nascono polemiche sui comportamenti scorretti di singoli ciclisti e monopattinisti nella parte pedonale di Via Vittorio Emanuele II, nel centro storico di Chieri. Per ultimo è intervenuto sulle pagine del Corriere di Chieri, l’ex sindaco Agostino Gay.

Sono anni che Fiab-Muoviti Chieri sollecita (inutilmente) il comune a intervenire per affrontare il problema.

Chiariamo che nelle aree pedonali le biciclette e i monopattini elettrici possono circolare. Ma a precise condizioni. I pedoni hanno sempre la precedenza, cioè bici, monopattini e altri veicoli devono adottare una guida oltremodo prudente e devono lasciar passare il pedone prima di procedere. Le bici devono inoltre osservare l’art. 182 comma 4 del CdS, Circolazione dei velocipedi: “I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. I monopattini elettrici non possono superare i 6 km/h.

Le norme sono chiare. Il punto è che, in situazioni delicate come le aree pedonali, è meglio rendere esplicite le regole. E poi fare i controlli.

Noi chiediamo da anni di esplicitare le regole con cartelli chiari. Così le persone non possono dire di non sapere. In altre città lo fanno. Sosteniamo inoltre che in via Vittorio per tutti i veicoli dovrebbe esserci l’obbligo di procedere a passo d’uomo.

Poi servono i controlli da parte dei vigili. Vediamo quotidianamente bici che corrono troppo, non solo in via Vittorio. E-bike che non sono bici a pedalata assistita (potenza max 250W, assistenza fino a 25 km/h) ma veri scooter elettrici, con il ciclista che praticamente non pedala; scooter che non possono circolare nelle aree pedonali e hanno l’obbligo del casco, della targa e dell’assicurazione. Vediamo monopattini elettrici che fanno anche i 90 km/h. Quante multe hanno dato i nostri vigili a questi conducenti? Quanti mezzi truccati hanno sequestrato?

Alcuni comuni, invece di far rispettare le regole, hanno vietato alle bici le vie pedonali, con l’argomentazione che le bici sono pericolose. Una soluzione di comodo per i comuni. Così, per colpa di alcuni ciclisti incivili, penalizziamo uno dei modi di muoversi più ecologici. Con la stessa logica, visto che non siamo in grado di far rispettare i limiti di velocità alle auto in città, allora dovremmo vietare le strade urbane alle auto.