Via Montù, dalla rotatoria con via Martiri di Via Fani alla rotatoria di porta Gialdo è a senso unico. Un tratto abbastanza stretto, con marciapiede praticamente da un lato solo; quasi tutto residenziale, tranne un paio di attività artigianali. Purtroppo, è un tratto abbastanza utilizzato come scorciatoia per evitare il traffico e i rallentatori di via Conte Rossi e via Aldo Moro.

Circa 10 anni fa Fiab Chieri–Muoviti Chieri ha iniziato a chiedere che su quel tratto di strada venisse istituito un doppio senso ciclabile (DSC), per dare la possibilità alla biciclette di percorrere la via in entrambi i sensi di marcia. A dieci anni di distanza, non abbiamo fatto nessun passo avanti in concreto, nonostante innumerevoli incontri, riunioni, lettere, sopralluoghi, mozioni in consiglio comunale, proposte progettuali, segnali stradali messi e poi tolti.

Dall’allegato al Piano Generale della Mobilità Ciclistica “Progettare ciclabilità sicura. Guida all’applicazione del DL 76/2020”, Ministero Infrastrutture e Trasporti

Il doppio senso ciclabile è stato attuato in modo diffuso per la prima volta a Reggio Emilia nel 2005, ma si poteva trovare in Piemonte a Novara e Trino Vrecellese. Nel 2011 il Ministero dei Trasporti, con uno specifico parere, aveva riconosciuto la regolarità di questa soluzione. Da ultimo, il doppio senso ciclabile è stato inserito nel Codice della Strada dalla legge 120/2020 e confermato dal Piano generale della Mobilità Ciclistica pubblicato dal MIT lo scorso mese di agosto.

Il doppio senso ciclabile in via Montù garantirebbe il collegamento ciclabile diretto della Zona 30 Centro Storico con la ciclabile Chieri-Centro Commerciale Il Gialdo-Riva presso Chieri. Oggi, per andare dal centro verso le ciclabili in zona Gialdo, le biciclette devono passare da via Riva o da via Conte Rossi, entrambe prive di uno spazio ciclabile e molto più trafficate. Per non parlare degli abitanti della via, che in bicicletta devono fare il giro dell’oca. E infatti sono molte le biciclette che da sempre vanno in contromano in quel tratto.

Se 10 anni di sforzi sono stati inutili per realizzare una cosa così semplice, nonostante l’impegno personale di tanti (assessori compresi), nonostante i proclami per una mobilità più sostenibile, nonostante sia già stato applicato il doppio senso ciclabile in due vie a Chieri, vuol dire che c’è un’incoerenza di fondo nel nostro sistema, un black out di ragionamento.