Il tratto di via Conte Rossi di Montelera a sud di via Brofferio attende da oltre dieci anni una sistemazione civile, che garantisca comodità e sicurezza per pedoni e ciclisti.

La carreggiata è molto stretta e non esistono marciapiedi. Manca un collegamento pedonale e ciclabile sicuro per raggiungere le abitazioni e la ciclabile Chieri-Pessione, che inizia dalla circonvallazione sud.

Nel 2012 è stato ultimato dalla società RIPE un grande edificio di abitazione, l’ultimo sulla destra in direzione Pessione. Però gli uffici comunali e i progettisti dell’edificio, noti professionisti chieresi, si sono “dimenticati” di chi si sposta a piedi e in bicicletta. Hanno realizzato un bel guard rail a tutela delle auto, ma nemmeno uno straccio di marciapiede per chi va a piedi. Come si faceva negli anni ’60.

Alcuni residenti della zona hanno protestato e si sono sentiti dire “se non vi piaceva, avevate solo da non comprare casa lì”. Come se fosse colpa loro e non di chi ha autorizzato e realizzato un intervento fuori dal mondo. Una cittadina si è rivolta al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il cui ufficio regionale nel 2018 ha concordato con il Comune la realizzazione di due rialzi della carreggiata. Ha anche raccomandato maggiori controlli della velocità. Si è anche parlato di istituire un senso unico e ricavare lo spazio per un percorso pedonale e ciclabile. Oppure di coprire il rio Pasano e farci passare sopra una ciclopedonale.

Via Conte Rossi di Montelera dopo via Brofferio, direzione Pessione; una strada stretta, senza spazi e senza sicurezza per i pedoni e i ciclisti.

Sono passati cinque anni ma non si è ancora visto nulla di concreto. Si poteva quantomeno mettere subito della segnaletica di attenzione e ridurre a 30 km/h il limite di velocità. Un intervento certo non ottimale ma, come si dice, “meglio che niente”, rapido e di basso costo.